lunedì 10 aprile 2006

Randagi

'Tana' Copertina Catalogo

Ore 24 circa, fermata di via Cavour, attendo che passi l'ultimo 18 e passa invece un gatto. Da qui, Alessandra e io iniziamo una conversazione sul randagismo che mi porta ad alcune considerazioni. Penso subito alle opere di Velasco, ai suoi cani che invadono piazze e palazzi, a come i cani, per me, rappresentino figure famigliari e non potenziali segnali di pericolo, al fatto che lo spirito di una città condizioni pure la vita degli animali che la abitano.
A Torino un randagio fa tristezza, a Palermo fa paura.
"[...] Come quando presi casa in Sicilia e mi imbattei per la prima volta nei randagi che di notte girano in branco e incutono paura, ma che, avrei capito poi, sono solo lo specchio di ciò che eravamo noi un tempo, la metafora del nostro modo di abitare le città; del meticciato tra le lingue e le razze; della nostra origine primitiva che ha nella strada il punto di provenienza".
Velasco Vitali



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