La solitudine dei numeri primi #2
Il problema, secondo me, sta nella legittimazione della scrittura da poco, da cui parte tutto quanto: i premi letterari fasulli, i clamori incomprensibili, la pubblicità insinuante, il passaparola veloce, il lettore da ipermercato e, infine, le vendite. Non sono così convinta che la mediocrità sia in tutti incisa nel DNA. C'è chi è mediocre per essenza, ma chi anche per semplice induzione o pigrizia. Penso, invece, che se venisse dato più spazio alla qualità (in questo caso editoriale), la gente non sarebbe così fessa da farsi prendere dall'entusiasmo per un libercolo qualunque.
Detto ciò, per lavoro mi è capitato di dover recensire dei manoscritti inediti per un'agenzia letteraria, ed è stato un lavoraccio: primo, perché ormai scrivono cani e porci, con risultati – a mio vedere – pessimi; secondo, perché non credo di essere ancora in grado di discernere le potenzialità di uno scritto "da classifica", che senza dubbio non possono limitarsi solo alla scorrevolezza del testo.
Per fortuna ci sono i bei libri, e a culo tutto il resto.