Place to be
Nella mia cameretta milanese usavo come abat-jour un mappamondo luminoso. All’epoca avevo cinque anni e conoscevo la grafia solo di tre parole; sapevo, però, che da grande sarei andata a vivere in Ciad.
“Ciad” era così simile a “ciao” (una delle tre parole di mia conoscenza), e l’idea che esistesse un luogo di cui potevo leggere il nome mi rassicurava.
Oggi come oggi sono certa che in Ciad non andrò mai ma, allo stesso modo, il nome del posto dove starò vorrei leggerlo a chiare lettere.
Nessun commento:
Posta un commento