martedì 5 maggio 2009

Liberté, Égalité, Ponctualité

L'esser puntuali è solo una prerogativa o è a tutti gli effetti una dote?
E i ritardatari sono manchevoli o semplicemente diversi da chi spacca il minuto?
Il dilemma si impone nei soliti minuti che separano me (donna puntuale) da tutte le altre persone (ritardatarie) con cui di solito ho appuntamento. Fuori dai locali, sotto casa, in auto con il motore acceso, in primavera, estate, autunno e inverno, con la pioggia o con il sole.
La qualità è tale solo se socialmente confermata e condivisa, altrimenti rischia di trasformarsi nel suo contrario o, quantomeno, in un limite per chi la possiede (sono io che aspetto, poi).
Non è colpa delle persone (forse), ma di un tacito consenso partecipato che ha finito per aver la meglio su una buona maniera.
Ma io, reietta in orario, continuerò a battermi strenuamente per la causa.

2 commenti:

Andrea Tullio Canobbio ha detto...

È vero, me ne ero accorto: tu sei una donna puntuale. E io lo apprezzo tantissimo.

Ila ha detto...

mmm....perchè tutto questo odio per le biodiversità?...
disinteressatamente tua
Ila
;-)