mercoledì 19 dicembre 2007

Martini bianco con succo d'arancia

«A me sembrava che tutto fosse come un cielo di stelle fisse. Solo ora mi rendo conto che le cose cambiano anche quando non vuoi».
(Di: presto saprete chi)

In questa giornata romantica e molto fredda arrivano i primi regali, che sono quasi premonizioni dei giorni che verranno (mi piace pensare così).
Tra questi, il viso incantato di Audrey Hepburn e il libro di strisce di Mr. Wiggles.
Mr. Wiggles è un orsetto molto cattivo, cinico, che schiaccia ogni tabù... Sia per la Hepburn sia per Mr. Wiggles, i miei amici han pensato subito a me, mi han detto.
Il che mi piace molto. Grazie a voi!


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Cristiana,
sei torinese, vero?

Allora permettimi di dirti una cosa importantissima, per una torinese. Il vermut nasce a Torino, invenzione della famiglia Carpano. Ancora oggi gli intenditori usano il Carpano e non il Martini.

Poche cosa danno la felicità (permettimi questa esagerazione) come il Carpano rosso con dei cubetti di succo di arancia ghiacciato.

Credo ci sia anche un museo a Torino, la storia del Vermut.

Una Torinese dovrebbe, prima o poi, assaggiare il Carpano. Poi permettersi di schiaffeggiare moralmente il grande Bunuel che nella “Fascino discreto della Borghesia” mette in bocca a un personaggio, dopo una lezione su come bere il Martini:

“Borghese si, ma discreto …” ,

… una torinese potrebbe rispondere, “Borghese si, per Noi a Torino è un vanto …”

Ti auguro il miglior Natale della tua vita.

Nello

cristianaeffe ha detto...

Grazie per il miglior Natale, spero però sarà uno dei migliori (non mi voglio bruciare qualche altra possibilità!).
Sulla storia del Vermut mi cogli impreparata, ma assaggerò.
Caspita, mi piace la cultura di settore però. Io vorrei sapere tutto, per esempio, di ciclamini che mi muoion subito.
In tutto questo, non sono di Torino. Qui ci vivo e basta e ahimè conosco ben poco della città (mi ci vuole almeno un lustro per imparare solo il nome di una decina di vie).

Auguri!

Anonimo ha detto...

Beh, se la cosa non ti dispiace, non mi intendo solo di aperitivi.

Sono appena rientrato dalle mie ferie, sul mare che fu dei Tigulli. (Visto che usi la parola "lustro" inizio a parlar difficile anchio)

Il De Sanctis (non puoi non conoscerlo come i ciclamini) scrisse “La giovinezza”. Un libello gustosissimo e prezioso.

A proposito di una formazione culturale disordinata ed eccessivamente autoreferenziale, a proposito del sogno che soffoca la vita, a proposito dello smisurato orgoglio diceva che da fanciullo, immerso nelle letture onnivore, non sapeva il nome dei fiori, delle piante e delle strade della tua città.

Se c’era dell’autocompiacimento nel non sapere dei ciclamini, era senza dubbio fuori luogo. Se invece, stimolata da un anonimo come me, sei già per le strade di Torino a imparare i nomi delle sue strade, viva questo blog !!!