venerdì 12 settembre 2008

La solitudine dei numeri primi

Considerando il fatto che qui, nella casa di Hilde, non ho libri nuovi e considerando pure che qui, nell’amena Ovadacity, non esiste una libreria, vado a cercarmi qualcosa da leggere al Bennet di Belforte (detto anche il “Bennet grande”).
Non sto a riflettere sull’affascinante non-logica che circonda il reparto libreria di un ipermercato, e così mi fiondo sui volumi della hit-parade – i libri “da letto” – esposti vicino a grandi numeroni adesivi. Opto per il numero 2, La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. Il motivo è uno solo: tutte le persone di mia conoscenza che l’han letto lo hanno definito “scorrevole”, ed è quello che ci vuole ora.
Il libro non ha niente che non vada, è davvero scorrevole nel senso che scivola via come le pagine di una rivista, lasciando quella sensazione di lettura di passaggio, innocua.
Lo scrittore è giovane, 25 anni, e questo è il suo primo romanzo; eppure vince il Premio Strega ed è uno dei libri più letti dell’ultimo anno, in classifica da gennaio.
Mi chiedo allora che pubblico ci sia fuori di qui, quali sono i nuovi lettori e cosa vogliono quando vanno a comprare un libro. Ma cosa volete?

3 commenti:

calo ha detto...

il lettore medio acquista libri al bennet.il lettore medio acquista libri al bennet per farne soprammobili,oppure perchè ne ha sentito parlare dalla parrucchiera,dal commercialista.la letteratura italiana che vince i premi strega è letteratura da bennet.ne consegue che il lettore medio fondamentalmente sia uno stronzo.ed inoltre il bennet è un posto di merda.ma a questo punto meglio non divagare.quindi fanculo al lettore medio.ciao.

Ila ha detto...

scusalo...da quando è tornato dalla montagna non è più lui, si sente un milite Austro-Ungarico intento a combattere la prima guerra mondiale dell'anti-mediocrità...
Comunque...non ha tutti i torti...Premi Letterari come se piovesse a opere che nel migliore dei casi possono definirsi "innocue"...che tristezza!

cristianaeffe ha detto...

Il problema del lettore medio trascina con sé antipatiche conseguenze sulla scrittura media. Che poi è l'aspetto che mi lascia più spaesata. Ci farò un post sopra così mi spiego.
p.s.: i rientri fan male alla salute, sempre.