domenica 7 settembre 2008

Non classificato

Mentre aspetto nuovamente il mio premio di consolazione, mi affido alle parole di Jean-Claude Izzo, visto che io sono rimasta senza. Qui son quelle di un racconto inedito scritto per la rivista Regards, n. 19, dicembre 1996: “La cena di Natale di Fabio Montale, l’ex sbirro dei quartieri Nord di Marsiglia”.

«Passerà» dissi a Fonfon raddrizzandomi.
Lasciai vagare il mio sguardo sul mare. Verso l’orizzonte. Non avevo ancora trovato di meglio per dimenticare la schifezza del mondo.
Joëlle alzò gli occhi verso di me. Aveva occhi neri, splendidi. Avrei potuto essere un buon padre per lei? Oppure un bravo amante? Sarei riuscito a spiegarle la paura? Mossi la testa. Come per dire sì.
Sì, Joëlle. Più si va in fondo alle cose e più la differenza fra felicità e infelicità si attenua.
Sì, forse questo sarei riuscito a spiegarglielo.
Vuotai il bicchiere tutto d’un fiato e mi alzai. Avevo voglia di andare a perdermi dentro Marsiglia. Nei suoi odori. Negli occhi delle sue donne.
La mia città. Sapevo che lì avevo sempre appuntamento con la felicità effimera degli esuli. La sola che mi andava bene. Un vero premio di consolazione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu